lunedì 3 agosto 2015

Paura




PAURA

Riconosco la paura, astringente,
dolce e infame,
come ingoiare vetri,
come ingoiare ghiaccio che blocca il respiro,
come sentirsi appagati e di colpo il cuore che batte incessante.
Riconosco la paura negli occhi altrui,
dove a volte ritrovo anche i miei,
perché guardarsi allo specchio,
o in limpida acqua,
è inevitabile agonia.
La paura può avvolgermi,
travolgermi,
tranciarmi,
ma mai sottomettermi,
dominarmi,
annegarmi.
Vedrò sempre più avanti della paura,
perché troppe volte ho perso il necessario,
il minimo umanamente dovuto.
Magari non vincere sempre,
sicuramente sopravvivere il necessario.

Davide De Felicis


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