martedì 7 ottobre 2014


Chi eri tu per farle del male,
conoscevi in fondo la sua storia
ed ora dormi con la coscienza pulita,
potevi stare dov'eri,
lei che aveva già conosciuto la violenza,
quella fisica non è diversa da quella psicologica,
ma lei era troppo buona e sensibile
per andarsene quando era ancora in tempo,
ascoltava stupidamente il tuo "rimani, ho bisogno di te",
lei perdona tutto e tutti, ma non dimentica,
dov'è il bene in tutta questa storia,
lei c'era sempre quando avevi bisogno,
ma tu dov'eri quando lei aveva bisogno di te,
quanta superficialità, lei non se la meritava,
non si meritava neanche quelle mezze verità
che sapevano di menzogna,
cercavi solo di riempire un lato vuoto della tua vita
e a lei non hai lasciato nulla.
Maledirà il giorno che ti ha incontrato,
come il testo di una canzone che nella sua testa suona,
ma poi in fondo non lo farà, agirà in modo più semplice,
ti cancellerà dalla sua esistenza,
oddio che poi non è che per te sarà cosa così importante,
si rialzerà e accoglierà nel cuore quel raggio di sole
che le ha fatto vedere la differenza,
i sentimenti sono una cosa seria,
usateli con cautela ...
Stringerà quella mano che le è stata tesa,
sa di buono e di bene puro,
tu continua a dormire,
mentre lei si sveglierà
accanto ad una persona vera ...
Sbagliando ancora ci stava quasi rinunciando,
grande la paura di crederci ancora,
ma ha accolto il suo dolore
e l'ha trasformato in gioia,
nel diario della sua vita
ci sono pagine strappate,
fai parte di queste,
quelle pagine che non meritano
di stare neanche fra quelle dei ricordi,
ricomincerà a scrivere e a parlare di amore,
di puro e semplice amore ...

Cinzia Dipace



Vestito dal Futuro

Ti ho notata 
tra le note suonate 
in una notte d'estate, 
il profumo del mare palpitava,
nel gioco ingenuo di un ragazzo 
vestito dal futuro,
raccolto in una tasca.
Mani vuote, da tempo 
attendevano le tue, 
occhi oscuri che imploravano 
ora mirano verso il mare 
dove i sogni veleggiano, 
leggeri e maestosi, 
si lasciano trasportare 
nell'occhio immortale del cuore 
che vittorioso abbraccia 
l'ultima nota udita. 
Avevi lo sguardo 
vestito di luna...
Riflesso argenteo
sulle onde del mare
nel blu cobalto della sera.
Tu luna faro sospeso nel cielo,
rimani una base
dove si posano gli amori.
Le dune soffici guanciali,
svogliatamente si colorano,
memorie indelebili
di storie innamorate
dai nostri sogni. 

27 09 14
Di Massimo Pistoja e Concetta Monteleone 


Nel silenzio di questa pioggia, lavavo l'anima e i suoi pensieri, che come lacrime scivolavano, bagnando il viso del bimbo di ieri.
Inconsapevole di questo ricordo, piccole mani apriva nel cielo, accarezzando la bianca nuvola, candida e fresca nel suo desiderio.
Voleva crescere e correre ancora, per ascoltare la voce del vento, quella che adesso sente di notte, e libero insegue il suo sogno nel tempo.
Piccoli passi sempre più grandi, vedeva crescerne le dimensioni, quelle di un tempo e che ora in avanti, muovevano piano senza illusioni.
Adesso qui fuori sotto la pioggia, come una spada brandiva le mani, voleva squarciare quel cielo grigio, che nascondeva il desiderio di ieri.
Poi un regalo quello del sole, che cancellava quel grigio torpore, la nuvola bianca quella di un tempo, quando bambino correva nel vento.
Apre le mani come una volta, per riprendersi il sogno svanito, e quella promessa lanciata nel vento, quando le lacrime piegavano il viso.
In piedi cresciuto lo sguardo in avanti, con il bambino rivolto all'indietro, che gioca contento con il suo sogno, di chi ha aperto le braccia e gridado nel mondo.
Poesia di Giuseppe Bonanno in arte pix promenade autore del libro l'urlo dell'anima disponibile su lulu.com.
Fotografia di Alberto Ghizzi Panizza.



Era li,
rannicchiata,
stanco il suo corpo,
cercava qualcosa,
ma non sapeva cosa,
che le desse la forza
e la spinta per rialzarsi,
chiuse gli occhi,
ma sentii qualcosa
sfiorare il suo volto,
toccare il suo cuore
per poi depositarsi fra le mani,
era una piuma,
leggero il suo tocco,
la carezza della vita,
dell'amore,
la carezza di un angelo,
che non se n'era mai andato,
mai l'aveva abbandonata,
c'è chi veglia su di noi,
ma ce ne accorgiamo poche volte,
quei momenti in cui vorremmo mollare,
ma poi non lo facciamo mai,
troviamo sempre un motivo
per ricominciare ...

Cinzia Dipace



I gabbiani
volano basso.
sfiorano l'acqua
in cerca di cibo.
Solitario
sta
uno sullo scoglio.
Guarda...
Guardo
le onde che fragorose
si rompono
sulla riva...
forte il vento
m'inebria
l'odore del mare.

I.M.



Danno , ferita , squarcio ..
questo avvicinarsi
senza mai incontrarsi
sempre lontani
se pur vicini
esplodo in silenzio ,
da tutte le cose 
che ho da dire
e non riesco a pronunciare ... 
mi ubriaco delle mie parole
che soffocano in gola
paure , freni
mi hanno costretta
a rinunciare.
Gabri




Come Foglia

… Se poi busserà 
la Dea dell’amarezza
Sarò pronto ad inventarmi
fiabe sulla gioia
Imbrogliando la tristezza
nascerò come una foglia.
Come bimbo a primavera,
protetto dal grande ramo
tra sorrisi, carezze, brezze
crescerò piano, piano.

E se la Dea dell’amarezza 
chiamerà il suo maestrale
lotterò per superare qualsiasi temporale.
Sarò fiero di ogni mia stagione ...
Mentre arriverà il mio autunno
ti regalerò, tutto il mio colore
Sarò un segnalibro
nelle pagine del tuo cuore.

Umberto Coro
Cuorgnè, 09-04-01



Foschia ottobre
Appena nata
tra le zolle mosse
la foschia d’ottobre
nel salutare il sole all’orizzonte
spaziando nel silenzio.

Si nasconde il riflesso
dorato sull’onde calme
e l’azzurro del mare
si veste d’autunno 
con la musica di sempre.

elvio angeletti
07-10-2014



Metropoli

E di urbano
non hai che
un mondo vedovo,

il dente cariato
che si trucca
ancora dopo tanti anni!

E’ vero, a volte
i fiori ti dilatano,
sporgendosi come
tatuaggi;

sferragliati ,

tra le latte d’alluminio,
ma lisci
alle linee imbastite della pece.

Dagli archi di pietra,

la vertigine senza fine,
la gabbia di luce,
il caos ed il suono dell’uomo;

-Esecuzioni pendolanti-

L’oggetto di lusso,

-fuori dalle stimmate-

nella strafottenza centripete.

Ciak , si gira!

Indifference subway..... mixmedia on wood



Francesca Dono



Hai un sogno
di cui occuparti, 
non pretende,
non critica
e non si arrende. 
Semplicemente è lì
che ti guarda e si fa guardare, 
che ti sfiora e si fa sfiorare.

~Sara Giorgerini