martedì 7 ottobre 2014

Nel silenzio di questa pioggia, lavavo l'anima e i suoi pensieri, che come lacrime scivolavano, bagnando il viso del bimbo di ieri.
Inconsapevole di questo ricordo, piccole mani apriva nel cielo, accarezzando la bianca nuvola, candida e fresca nel suo desiderio.
Voleva crescere e correre ancora, per ascoltare la voce del vento, quella che adesso sente di notte, e libero insegue il suo sogno nel tempo.
Piccoli passi sempre più grandi, vedeva crescerne le dimensioni, quelle di un tempo e che ora in avanti, muovevano piano senza illusioni.
Adesso qui fuori sotto la pioggia, come una spada brandiva le mani, voleva squarciare quel cielo grigio, che nascondeva il desiderio di ieri.
Poi un regalo quello del sole, che cancellava quel grigio torpore, la nuvola bianca quella di un tempo, quando bambino correva nel vento.
Apre le mani come una volta, per riprendersi il sogno svanito, e quella promessa lanciata nel vento, quando le lacrime piegavano il viso.
In piedi cresciuto lo sguardo in avanti, con il bambino rivolto all'indietro, che gioca contento con il suo sogno, di chi ha aperto le braccia e gridado nel mondo.
Poesia di Giuseppe Bonanno in arte pix promenade autore del libro l'urlo dell'anima disponibile su lulu.com.
Fotografia di Alberto Ghizzi Panizza.


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