martedì 7 ottobre 2014


Metropoli

E di urbano
non hai che
un mondo vedovo,

il dente cariato
che si trucca
ancora dopo tanti anni!

E’ vero, a volte
i fiori ti dilatano,
sporgendosi come
tatuaggi;

sferragliati ,

tra le latte d’alluminio,
ma lisci
alle linee imbastite della pece.

Dagli archi di pietra,

la vertigine senza fine,
la gabbia di luce,
il caos ed il suono dell’uomo;

-Esecuzioni pendolanti-

L’oggetto di lusso,

-fuori dalle stimmate-

nella strafottenza centripete.

Ciak , si gira!

Indifference subway..... mixmedia on wood



Francesca Dono

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