Metropoli
E di urbano
non hai che
un mondo vedovo,
il dente cariato
che si trucca
ancora dopo tanti anni!
E’ vero, a volte
i fiori ti dilatano,
sporgendosi come
tatuaggi;
sferragliati ,
tra le latte d’alluminio,
ma lisci
alle linee imbastite della pece.
Dagli archi di pietra,
la vertigine senza fine,
la gabbia di luce,
il caos ed il suono dell’uomo;
-Esecuzioni pendolanti-
L’oggetto di lusso,
-fuori dalle stimmate-
nella strafottenza centripete.
Ciak , si gira!
Indifference subway..... mixmedia on wood
Francesca Dono
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